Tony Soprano, il capofamiglia va in analisi

Tony Soprano è depresso e stressato dalle incombenze del suo duplice ruolo di capofamiglia: di quella naturale e di quella dei "picciotti".

Sua moglie Carmela non ha più fiducia in lui, la sua anziana madre, la terribile Livia, si rifiuta di farsi ricoverare in una casa di riposo, i figli Meadow e Anthony iniziano a dare delle preoccupazioni.

Sul fronte degli affari zio Junior complotta contro di lui e il giovane Chris si dimostra un'inaffidabile testa calda. E se tutto ciò non bastasse, persino le anatre selvatiche della sua piscina decidono un'improvvisa partenza.

Si capisce allora che il povero Tony, come già il boss Robert De Niro di Terapie e pallottole, decida di cercare riparo nella psicanalisi, che si incarna in questo caso nelle forme femminili della dottoressa Jennifer Melfi.

Ma Sopranos, a differenza del film di Harold Ramis con De Niro, non è una commedia sulla Mafia e i suoi stereotipi, bensì un dramma familiare con spunti di umorismo nero che, pur tributando un omaggio alla grande tradizione del gangster film che va da Hawks a Scorsese, vuole raccontare la vita quotidiana di un capo-mafia del nuovo millennio e, in controluce, la stessa società americana contemporanea, dominata dai valori materiali e dalla lotta per salire un gradino nella scala sociale.

Scritta con brio e intelligenza da David Chase, già autore di Rockford Files (Agenzia Rockford) e grande ammiratore dei gangster-film, di Coppola del Padrino e di Scorsese dei Bravi Ragazzi, girata e montata con raffinatezza cinematografica e splendidamente interpretata da un cast di ottimi attori (molti dei quali d'origine italiana, come l'inteprete principale James Gandolfini), Sopranos è considerata, con Er e X-files, uno dei migliori prodotti seriali degli ultimi anni.

Il suo linguaggio è molto crudo - pieno di parolacce e nomignoli dispregiativi per neri (detti "mulignan", melanzane), omosessuali (detti "finnok") e altre minoranze - e non mancano scene violente: la sua ispirazione, insomma, non attinge nulla dalla political correctness. Per questo la serie di Chase si è attirata tanti critici desiderosi di censura.

1 giugno 2001

 


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