GLOSSARIO

 

A cura di Roberta Avolio

 

 

Pensieri disfunzionali

Le persone che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare hanno sicuramente una serie di pensieri disfunzionali per quanto riguarda la propria immagine corporea; non sono in grado, cioè, di valutare obbiettivamente il loro peso e l’aspetto del loro corpo.

Per tale motivo, queste persone passano la maggior parte del loro tempo a cercare di conformarsi ad un ideale corporeo, che spesso esiste soltanto nella loro testa ed in realtà è irraggiungibile in quanto è troppo distante dal loro peso fisiologico.

La motivazione inconscia per cui, un bel giorno, hanno deciso di racchiudere tutta la loro autostima ed il loro senso di autoefficacia nel controllo del corpo, nasce dal fatto che è obiettivamente più facile esercitare un controllo sul corpo piuttosto che su altri lati del proprio carattere.

Il difetto psicopatologico centrale di queste persone che soffrono di DCA è infatti che non si piacciono ed il controllo del peso è soltanto un mezzo per cercare di piacersi.

Tutti i comportamenti, in apparenza così strani, che queste persone manifestano, sono infatti correlati a questo sentimento di sé deficitario.

Le persone che soffrono di DCA pensano di essere senza valore e quindi devono sempre cercare di essere speciali. Le persone che soffrono di DCA pensano di essere cattive e quindi devono sempre cercare di essere buone e comprensive. Le persone che soffrono di DCA pensano di essere senza controllo e quindi devono sempre cercare di esercitare il massimo controllo su tutto e su tutti. Le persone che soffrono di DCA pensano di essere brutte e grasse e quindi devono essere almeno magre per poter essere belle. Le persone che soffrono di DCA non conoscono le mezze misure e quando si mettono in testa di fare una cosa, la fanno fino in fondo oppure non la fanno.

Questi pensieri disfunzionali, di cui però queste persone sono assolutamente convinte, spiegano praticamente tutti i comportamenti sintomatici dei pazienti con DCA. La terapia dei DCA dovrà progressivamente andare ad erodere tutti questi pre-giudizi dei pazienti che sono allo stesso tempo dei fattori predisponenti e dei fattori di mantenimento della loro patologia.

 

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